Poche
settimane sono trascorse dal convegno Il
Mediterraneo tra pace e guerra. L'inciviltà dello scontro (Macomer,
26 febbraio 2016), durante
il quale mi sono trovato a confrontarmi con i professori Alessandro
Ceci e Giovanni Lobrano:
tante
le criticità palesate, ma anche l'intravista prospettiva di
un'auspicata svolta politica integrante e inclusiva che vede nel Mar
Mediterraneo, il nodo di scambio e dialogo tra le
culture
sorelle.
L'Europa,
definibile quale organizzazione sovrastatuale modellizzata sul
principio della governance è, e sarà il principale player che
contribuirà alla definizione
di questa nuova configurazione
geopolitica.
Questa
è
la
visione strategica.
Oggi
i fatti.
Gli
attentati a Bruxelles - cuore pulsante e simbolo del processo
d'integrazione degli Stati nazionali del Vecchio
Continente
-
ci consentono di capire quale sia l'importanza di un simile
processo, oramai irreversibile: in prossimità delle
esplosioni, si trovano le principali sedi dell'Unione Europea, ovvero
il Parlamento Europeo, Il Consiglio d'Europa e la Commissione
Europea.
E
gli attentati hanno dismostrato la permeabilità dei territori verso
la conquista dei simboli, col medodo del terrore: colpire i
luoghi-simbolo vissuti e affollati, è
la dimostrazione di quanto
banalmente sia prevedibile la reazione all'effetto e ossessivamente
riluttante il voler rinunciare alla comprensione della causa.
Il
Belgio è il Paese in cui risiede,
proporzionalmente al numero di islamici
presenti
(ai
primi posti ci sono la Danimarca e la Finlandia), il
terzo
maggior “contingente” di jihadisti
che hanno combattuto e combattono in Siria.
Da
Bruxelles nel
quartiere
Molenbeek,
partì
il gruppo terroristico che perpetrò l'attentato al locale parigino
Bataclan. Il
presunto
leader, il
franco-marocchino e
naturalizzato belga Salah
Abdeslam,
è stato arrestato
alcuni giorni fa proprio a Molenbeek, a dimostrazione
di quanto il livello di copertura e protezione interno alla comunità
islamica belga, sia nettamente superiore a quanto immaginato dai
servizi d'intelligence europei.
Infine,
proprio a Bruxelles è stato raggiunto l'accordo tra l'Unione Europea
e la Turchia, il quale prevede la concessione di un finanziamento
pari a sei miliardi di Euro, per far fronte all'emergenza migranti.
L'Europa
insieme al Mar Mediterraneo, è il centro nevralgico della
rivoluzione geopolitica e strategica del XXI secolo e le
organizzazioni terroristiche, con lungimiranza, lo hanno compreso.
Per questo motivo seguitano a cercare il consenso mediatico
colpendone i simboli.
Oggi
è spettato a Bruxelles.
Paolo Sannia
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