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venerdì 14 dicembre 2012

Italia: dalla politica del "caos" al "caos" della politica

D'Alema scende in campo per difendere il suo amico-nemico, ovvero (Bersani) dal suo nemico-amico (Monti), il quale a sua volta è stato attaccato dal suo nemico-amico (da Berlusconi per interposta persona, vedi Angy Alfano!).



Berlusconi si presenta dinanzi al PPE al vertice di Bruxelles e, ironia della sorte lì chi trova? Il suo nemico-amico (Monti), amico-nemico del suo nemico (Bersani).



Berlusconi è sotto attacco, tra i fuochi incrociati di Monti e Bersani. Berlusconi ha attaccato Monti per eliminare Bersani, l'eterno sconfitto. Qual è la prova?



Monti ha dichiarato di non voler assumere l'incarico di "garante super partes", il chè tradotto nel linguaggio comune sta ad indicare che non vuol diventare Presidente della Republica Italiana.



Perchè? Semplice, vuol continuare nel ruolo di Presidente del Consiglio dei Ministri, rinviando "de facto" di qualche anno la sua ascesa al quirinale (!!!).



Quali altri perchè?



Perchè l'Europa s'è stancata del "circo" Italia;



perchè Monti crede in quel che fà (a ragione o torto, ma ci crede, con buona pace di noi tutti);



perchè l'Italia non è "affidabile" nella politica estera;



perchè l'Italia è priva di Statisti, ovvero dei veri strateghi della politica (Monti farà al caso?);



perchè l'Italia, dalla fine del Secondo Conflitto Mondiale al 1989 non è mai stata realmente sovrana;



perchè vent'anni (1992-2012) di "caos" pilotato, sono stati necessari al riassetto della politica interna ed estera: Di Pietro, Amato, Ciampi, Dini, Berlusconi e Prodi hanno di fatto rappresentato gli attori di questo periodo di transizione;



perchè un'Italia politicamente ordinata è funzionale all'ordine della geopolitica, della geostrategia e della geoconomia globale.



Monti – purtroppo o per fortuna – è l'opzione obbligatoria.



Perchè? Perchè nel Belpaese manca una definita strategia politica.



La strategia politica manca perchè la crisi della morale e delle idee politiche ha prodotto il vuoto dei player politici in grado di proiettare l'Italia fuori dal “caos”.



Purtroppo la realtà è il principio di questo “caos”: D'Alema scende in campo per difendere il suo amico-nemico, ovvero (Bersani) dal suo nemico-amico (Monti), il quale a sua volta è stato attaccato dal suo nemico-amico (da Berlusconi per interposta persona, vedi Angy Alfano!).



Berlusconi si presenta dinanzi al PPE al vertice di Bruxelles e, ironia della sorte lì chi trova? Il suo nemico-amico (Monti), amico-nemico del suo nemico (Bersani).

Paolo Sannia

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